

Le incongruenze catastali sono più comuni di quanto si pensi: planimetrie non aggiornate, intestazioni errate, variazioni di consistenza non registrate o differenze tra lo stato di fatto e quanto dichiarato al Catasto possono emergere durante una compravendita, una successione o semplicemente a seguito di lavori.
Ignorare questi scostamenti rischia di rallentare un rogito, creare problemi fiscali o complicare l’accesso a mutui e agevolazioni.
Prima di ogni azione è importante classificare il problema:
Identificare con precisione il tipo di difformità permette di scegliere la procedura corretta e contenere tempi e costi.
Per avviare qualsiasi pratica è necessario avere almeno:
Avere la documentazione completa accelera l’istruttoria e aiuta il tecnico a decidere la strada migliore.
Se lo stato di fatto dell’immobile è diverso da quanto riportato in planimetria (muri interni modificati, frazionamenti, ampliamenti) l’intervento corretto è l’aggiornamento planimetria.
In Italia la pratica tecnica per modificare la pianta catastale si effettua con gli strumenti previsti dall’Agenzia delle Entrate (es. tramite il modello DOCFA o procedure regionali equivalenti) e richiede il rilievo del tecnico abilitato che redige la nuova planimetria conforme allo stato reale.
L’aggiornamento:
La voltura catastale serve quando la proprietà cambia (vendita, donazione, successione) ma i dati catastali non risultano aggiornati. La voltura allinea l’intestazione catastale con l’atto che ha trasferito la proprietà.
Per effettuarla è necessario presentare l’atto (o l’atto in copia conforme) e compilare la pratica attraverso canali telematici (notaio, professionista abilitato o intermediario fiscale). La voltura non modifica la planimetria o i dati tecnici dell’immobile: cambia solo chi risulta proprietario.
Esistono poi rettifiche per errori formali o materiali (es. numero civico sbagliato, errore di battitura nella particella). Per questi casi si procede con segnalazioni e istanze agli uffici catastali, spesso supportate da documentazione che dimostri l’errore.
In genere sono pratiche più snelle dell’aggiornamento planimetria, ma richiedono comunque un iter ufficiale.
Le tempistiche dipendono dalla complessità dell’intervento e dall’efficienza degli uffici locali: una rettifica semplice può chiudersi in poche settimane, un aggiornamento planimetria complesso o una sanatoria possono richiedere diversi mesi.
I costi includono onorari del professionista (rilievo, redazione pratiche), eventuali diritti catastali e se occorre, spese per titoli abilitativi o sanzioni.
Ignorare le incongruenze può comportare blocchi al rogito, difficoltà con le banche e sanzioni amministrative.
Le incongruenze catastali non sono sempre motivo di panico: con un approccio metodico e l’aiuto di professionisti si possono correggere o aggiornare rapidamente, riducendo rischi e ritardi. Contattaci per una consulenza e una valutazione personalizzata.